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"Se nell'Ottocento il fine dell'arte era soprattutto il raggiungimento della verità attraverso la bellezza e l'equilibrio, dal tardo Novecento sino ai nostri giorni l'arte ha teso verso una conciliazione degli estremi - astrazione e surrealismo, vuoto e caos, negazione e spettacolo, 'alto' e 'basso'. Dal punto di vista artistico, viviamo in un'era di pluralismo globale. Le quattro principali forme espressive di oggi - pittura, scultura, installazione e performance - sono sottoposte a un processo di fusione alchemica con la prima materia - la materia prima - proposta dai media. Non più solo componente fondamentale del cinema, dei video o di internet, ma strumento di diffusione e discussione globale". I testi medievali d'alchimia propongono centinaia di descrizioni e definizioni diverse del concetto di prima materia, sostanza primigenia che distingue e insieme costituisce terra, aria, fuoco e acqua. Le definizioni di questo medium, che racchiude in sé tutti gli elementi, variano per prospettiva culturale o identità personale. 80 opere in mostra, un incontro tra emblematiche correnti artistiche, dal Mono-Ha all'Arte Povera con i capolavori di Llyn Foulkes, Mark Grotjahn e Marlene Dumas. In scena anche una serie di importanti installazioni firmate da Diana Thater e Ryan Trecartin & Lizzie Fitch.